martedì 3 marzo 2015

Cowboy Bebop-Il Film

Ti sei trovato a Lucca Comics dello scorso anno a rivedere in anteprima la versione restaurata di Cowboy Bebop the Movie: Knockin' on Heaven's Door  che viene riproposto in questi giorni nei cinema. E lo hai rivisto volentieri, nonostante tu abbia perso una pomeriggio alla fine della fiera .

Spina dorsale  dell’Anime Night di quella Mtv che ancora non era un concentrato di progesterone e tizie che sono incinta prematuramente, lo hai iniziato a guardare li, in un vecchio televisore a tubo catodico, sul finire degli anni 90. Probabilmente non avevi afferrato bene il suo fascino. Lo hai recuperato qualche anno fa e da allora basta. E’ stato assolutamente amore a  seconda vista.  E’ stato il primo bagno nella cultura degli anime e non ne sei più uscito da quel  tunnel.


Ambientato nel 2071 parla delle avventure della ciurma del bebop, in un mondo dove la terra non è più praticabile a causa di un disastro che ha distrutto la luna. L’umanità è quindi dispersa tra venere e marte, la criminalità vige sovrana e si torna ad un sistema di taglie che ricorda quello del vecchio west.
Nel film un terrorista, alla vigilia di Halloween rilascia un virus che uccide 500 persone. Scoprire, chi è, cosa vuole e perché lo fa si potrebbe rivelare complicato per la ciurma del Bebop, ma la taglia, 300 milioni di Woolongs, è molto ghiotta. Il film a tutti gli effetti una puntata estesa della serie. Il che non è negativo, infatti i personaggi sono gli stessi, il cast è lo stesso, l’ottimo Shin'ichirō Watanabe dirige il tutto sapientemente. Le animazioni, dato il budget più elevato, sono splendide, si veda la sequenza prima dei titoli di testa che brilla per inquadrature e scene di lotta.  I disegni sono magnifici e la città, in quel misto di tecnologia anni ’90 e futuristica è bellissima, caotica e perfetta.  E si vede il solito mix di generi che accompagna la serie e che ti ha conquistato che fa dall’hard boiled, al noir, ai film di arti marziali di honk kong.Yoko Kanno in stato di grazia compone una colonna sonora bellissima, sono giorni che canticchi “Ask DNA”, e “Gotta knock a little harder.

Rivedere il film è stato come rincontrare vecchi amici che non vedevi da un decennio. Ti lascia quel sapore agrodolce di nostalgia e di storie che sai già come finiranno. Alla fine la serie di questo parlava. Non di una storia, ma della fine di una storia. Di quattro perdenti . Il film si può collocare tra la 22 e la 23 puntata della serie e per alcuni ne rappresenta il vero epilogo. Tu non sei di questa scuola. Ne parlavi tempo fa con un amico, che aveva appena visto su tuo consiglio, la serie. E ti sei ritrovato a dire che si, effettivamente il film non ha molto senso. Alla fine ti trovi a pensare : “Mbeh, e allora?”. Il film non aggiunge niente alla perfezione nichilista della serie.  Almeno per te.  Manca un messaggio di fondo, qualcosa da veicolare che vada oltre la serialità. O forse è proprio li il messaggio. Nella sua stessa assenza, in linea con il vuoto nell’animo dei protagonisti. E forse anche nel vuoto e nel magone che ti lascia uscire dalla sala sotto un cielo grigio. E vorresti tanto fumare per poter assaporare una sigaretta storta.

You are gonna carry that weight, space cowboy.



lunedì 16 febbraio 2015

Assassination Classroom-Regola dei tre episodi



Bentornati su Il Fumettivoro! Il blog che oggi parla di Anime. Si, ci piace essere incoerenti!






Nella snervante attesa tra un episodio e l’altro di Aldnoah.Zero dovevi guardare qualche cosa. E così nel mentre hai deciso di concedere una possibilità ad Assassination Classroom di cui ti sei trovato a sfogliare il manga per caso in fumetteria qualche volta e, boh, forse perché le premesse ti sembravano stupide , lo hai sempre lasciato sullo scaffale.
Adesso che in Giappolandia è in corso l’ Anime hai concesso a questo ultimo una possibilità. Usando come metro di giudizio la famigerata Regola Dei Tre Episodi. D’ora in avanti RDTE. Che come sigla fa molto guerra fredda.
Non hai idea di dove tu l’abbia letta. Probabilmente su Reddit, la ricordi così: si sostiene che ad un cartone\anime\serie Tv, si debbano dare tre episodi di tempo per convincere lo spettatore a seguirlo. Ovvio, se ti acchiappa subito dai primi istanti è un discorso, ma se non convince si applica la RDTE.
In questi tre critici episodi verranno presentati nel rispettivo ordine, set, personaggi e spunti per continuare la storia. E dopo hai già gli elementi per decidere se andare a avanti o piantarla li. Non è una regola così cretina, anzi funziona piuttosto bene…ma mica hai prestato giuramento, se una roba fa gigaschifus la pianti subito li. Ma ti ha salvato anche da cestinare roba che successivamente si è rivelata piuttosto buona.

Ma tornando ad Assassination Classroom, nella serie si parla di un polpo giallo alieno, in grado di muoversi a mach 20 (venti volte la velocità del suono) che distrugge parte della luna. E minaccia di fare lo stesso con la terra, dopo che le forze armate di tutto il mondo hanno provato ad eliminarlo, ma decide di diventare insegnante. Non viene spiegato il perché, ma si intuisce che ci sia dietro una ragione ben più complessa e oscura della simpatica follia del mostro. Sceglie di esercitare in una classe, la 3-E, di ragazzi isolati dal resto della scuola in una sezione tra le montagne perché tutti hanno problemi disciplinari o problemi di rendimento. Un vero e proprio ghetto insomma. Il governo promette ai ragazzi 10 miliardi di Yen se dovessero riuscire ad eliminare il mostro, con delle speciali armi di gomma o plastica innocue per gli umani ma letali per lui. Ma come si elimina un mostro superveloce? Inoltre hanno solo un anno di tempo, perché dopo la terra verrà distrutta da lui stesso.


Ma veniamo al punto focale di questa rubrica ovvero, che impressione ti hanno lasciato tre episodi?


Generalmente è un’anime coloratissimo e molto ben fatto dal punto di vista visivo. Ti piace particolarmente il fatto che i personaggi siano staccati dallo sfondo da una netta linea nera e ti ricorda molto l’anime di Attack on Titan per intenderci. Le musiche sono appropriate alle situazioni, nulla di epocale ma la opening ti è piaciuta molto e sono due giorni che ti martella il cervello.
Sicuramente, hai riso un sacco. Il mostro, che verrà soprannominato Korosensei (korosenai , indistruttibile, e sensei, maestro) è in grado di cambiare colore a seconda dello stato d’animo, è leggermente ossessivo compulsivo per l’igiene e per l’ordine , è super intelligente (prevede buona parte delle mosse degli studenti) e fa un sacco di cose stupide, tipo correggere i compiti mentre vola in Cina a mangiare Tofu a mach 20 o portare in classe un missile che le forze di autodifesa giapponesi gli hanno tirato contro.


Il primo episodio introduce al punto di vista di Nagisa Shiota, il protagonista che presenta i classici tratti del bishōnen, poco atletico,femminile, sottovalutato da tutti, ma con un acuto spirito di osservazione e che decide di prendere appunti su Korosensei per trovarne i punti deboli. Nel secondo episodio si conosce un altro ragazzo con problemi di natura sportiva e nel terzo Karma, un bullo impenitente, inserito in classe appunto per creare problemi al sensei.
Quello che non ti ha impressionato è stato tuttavia il design dei personaggi, infatti sono piuttosto bidimensionali, anche i protagonisti dei vari episodi. Dal secondo episodio si intuisce saranno il fulcro di una storia a testa con il polpo che risolve i loro problemi. Korosensei è paradossalmente quello più umano dei personaggi, infatti, mentre i suoi studenti pensano solo all’assassinio lui viene delineato piuttosto bene. E’ impacciato e fifone in determinate condizioni ma anche rancoroso e superbo. Tuttavia ha a cuore i suoi studenti come nessuno prima, dato che sono abbandonati a se stessi come già detto. Insomma è impossibile non affezionarsi. 


Se volevano convincermi a vedere anche la quarta puntata ce l’hanno fatta e sono proprio curioso di sapere dove va a parare la storia. Mi sa che comprerò anche il manga, e magari se ne riparla.


Promosso !


giovedì 12 febbraio 2015

Ciak 2

Anno nuovo, nuovi propositi.
Beh, ti è tornata la voglia di scrivere.

Diciamo la verità, lo scorso anno lo sai perchè hai fallito.
1- La voglia è sparita dopo poco, troppo poco. 
2- ti sei dato obbiettivi irraggiungibili, tipo un post al giorno per tutti i santi giorni.
 3- non scrivevi di pancia, ma solo dopo mille contorsioni e riscritture.
Quindi hai deciso,  la prossima settimana ci si riprova.
Quindi scriverai qualcosa di più personale e il tuo obbiettivo sarà un paio di post a settimana, ecco magari tre. 
E che scriverai di quello che ti passa più o meno per la testa, di quello che leggi, vedi, fai. 
E cambiamo il titolo del blog per Giove.

Ciak 2? Motore, azione.

W.

mercoledì 15 maggio 2013

Un uomo, un mito.



Lo vedete questo virile canadese qui sopra? Di nome fa Chris Austin Hadfield, di professione fa il Mito.
E' stato pilota di F18 Hornet per l'esercito canadese, ha studiato nell' USAF e ha fatto da capo comunicazione capsule in venticinque missioni Shuttle. Poi è stato direttore operativo del centro per l'addestramento degli astronauti della NASA presso la Città delle Stelle in Russia.
Come se non bastasse ultimamente si è fatto un giro sulla ISS,(*la stazione spaziale internazionale*).
Praticamente è il volto amichevole della missione, l'etere è pieno di video suoi, tra l' altro fantastici e in un inglese comprensibilissimo, in cui fa vedere tutti gli aspetti della vita spaziale, e come cose che a noi sembrano stupide (es, lavarsi i denti) su nel vuoto cosmico siano assurde e complicate.
Ve lo consiglio davvero. Sono rimasto come un cretino a guardare i suoi video per, uh, almeno un'ora.
Si è fatto portato su una chitarra, e prima di partire e tornare sulla terra, qualche giorno fa (il 12 maggio) ha registrato e postato su Iutiub il primo video musicale della storia umana girato nello spazio. Si perchè si è fatto costruire una chitarra apposta da portare su nello spazio.
Lui ha registrato la voce e la chitarra, la base di piano e batteria è stata poi aggiunta da terra.
Zero effeti speciali. Ma lascia senza fiato.
Vi lascio il piacere di scoprire in che brano si è cimentato.

venerdì 19 aprile 2013

Get Lucky

Post veloce veloce.
Ieri sera, come da programma, in una radio olandese(*Perchè poi?*) è stato lanciato "Get Lucky".
Se ne parlava ieri.
Ti piace. E' esattamente come te lo aspettavi.
Sotto metto il video della radio olandese che lo ha lanciato, anche se su internet tutti urlavano al fake.
Più che altro perchè mi ha fatto rotolare dalle risate il Dj che balla. (*anche se si mette a parlare sopra la coda del brano, cosa per cui andrebbe preso a craniate*)Dite che ne pensate.



giovedì 18 aprile 2013

Il ritorno dei robot, finalmente



Direttamente dalle Americhe ci giunge (quasi) fresca la bella notizia.
Qualche giorno fa, al durante il famoso Saturday Night Live, è passato uno spot di un minuto e poco più, di Random Access Memories, il nuovo disco dei Daft Punk. In cui finalmente si sente una nuova traccia " Get Lucky". 
Di cui (rullo di tamburi) il release del radio edit...dovrebbe essere stanotte!
Pausa. Respira. Mantieni la calma.
No perchè appena lo hai sentito ti è salita la scimmia a manetta.
Per intenderci, è tutto il giorno che lo hai in loop sull'ipod. Lo avrai sentito quelle, non so, ventiquattromila volte.
Featuring Pharrel William (che non sapevi chi era, e hai dovuto googlarlo, ma a quanto pare non ti sei perso niente.) e Nile Rodgers (per chi non lo sapesse ha suonato con gli Chic nei cari vecchi anni '70 prodotto i dischi di  Diana Ross,  le Sister Sledge, David Bowie, i Duran Duran, e probabilmente diventerei vecchio prima di finire la lista. Insomma uno che ne sa a pacchi), il cui contributo si sente molto, soprattutto nella prima parte dello spot a mio parere che è molto funk. Sembra un pezzo di Discovery. Ti piace. Ti piace un sacco.
Non vedi l'ora di sentirlo per intero, giusto per far salire ancora di più la scimmia.







martedì 16 aprile 2013

Post AVsX, considerazioni.


Finlemente ho recuperato l'ultimo numero di A Vs X. Dopo sei mesi di mazzate fraticide, si è arrivati ad una  conclusione (che poi, tanto conclusione non è, dato l'evento che si profila all'orizzonte...)
Agli inizi ero un po' scettico, si sa che una peculiarità della casa delle idee è quella di "cambiare tutto per non cambiare niente"...insomma, mi aspettavo un rimescolo delle carte in tavola ma sostanzialmente nessun grosso cambiamento.
Nel sesto albo,l'ultimo uscito, troviamo il capitolo 11, scitto da Brian Micheal Bendis,  e disegnato dal fantastico Oliver Coipel e il capitolo 12  di Jason Aaron e Adam Kubert.
Finalmente, Ciclope sbarella e ci da quello che aspettavamo tutti, cioè la trasformazione in Fenice Nera, attaccando Emma Frost e assorbendo la sua parte di potere. Figo. E alla fine se le danno anche con il super team-up Vendicatori+Xmen. Una specie di avvertimento su cosa vedremo nei prossimi mesi.
Nel primo volume vediamo Cap che raduna il suo super team, reclutando addirittura Hulk.
Se ne ha già uno rosso, perchè non avere pure uno verde?
Two Hulk is megl che uan.

Sopratutto tra i due capitoli finali si sente molto il cambio di team creativo. Si perde la coerenza tra un capitolo e l'altro, oltre ad uno stacco grafico notevole. Uno non si raccapezza, a distanza di poche pagine in situazioni, personaggi, combattimenti. Cioè, Marvel, se devi fare un crossover, affidalo ad una sola mente e una sola mano, se no il lettore medio, me compreso, ti va in confusione. Questa formula a più mani non mi ha soddisfatto per niente. Al timone doveva esserci BMB. Punto. Anche se i disegni in tutti gli episodi sono ottimi, togliendo i primi capitoli. Si, John Romita Junior, sto parlando di te. I tuoi disegni non mi sono proprio piaciuti. Li ho trovati sbrigativi, e nelle scene corali ti sei perso per strada la maggior parte dei dettagli. Io avrei fatto fare tutto a Coipel, i cui disegni sono sempre una gioia per gli occhi. Niente male anche Kubert. Splendide le copertine dei volumi italiani, di Cheung (*a cui avrebbero potuto affidare le parti di Romita*). E poi onestamente 12 numeri (6 nella edizione italiana grazie al cielo) mi sono sembrati un tentativo plateale di allungare il brodo. Otto numeri come House of M, o Assedio sarebbero serviti a mantenere una storia più snella e coerente. Altro piccolo neo, è il ruolo di Hope, che passa in secondo piano rispetto ad una rediviva e oramai sana di mente, Wanda. Allora, ce la mente su per dei mesi con il fatto che Hope è la messia mutante e blablabla e poi nella storia è quasi influente. E finalmente quando diventa Fenice, dopo mesi di addestramento, wanda la convince a disperdere il potere.(*tramite un dialogo criptico il cui il perché di questo gesto non si capisce*)Mapporc....mi aspettavo qualcosa di più. Tipo che finalmente diventa Fenice Bianca e fa qualcosa di clamoroso. Cosa fa invece? Disperde la fenice, e fa una cosa che aveva già fatto alla fine del ciclo di storia di "Secondo Avvento". Ma alla Marvel a nessuno frega niente della continuity. Annullare la decimazione...sai che sorpresona. A conti fatti, questa da non saprei dire, ci sono stati dei bei rimescolamenti nei supergruppi e negli allineamenti dei supereroi, ma senza dubbio "l'evento" è stato ovviamente alla morte del padre putativo di Ciclope, cioè Xavier. Si accettano scommesse sulla sua resurrezione. Quante volte è defunto e poi tornato? 

Stesso sarto di Nightwing?
Tutto sommato questo non si è rivelato il crossover migliore di casa Marvel, forse perchè c'era un sacco di carne al fuoco, e alcuni riferimenti sono risultati ostici anche a me(*...la citta mistica del Kung Fu? ma per l'amor del cielo, ho dovuto spulciare wikipedia per due giorni per capirci qualcosa, oltre a sembrarmi una cazzata totale*).
La cosa che più mi è piaciuta è senz'altro il proseguimento del cambiamento nella figura di Ciclope, che già si era avvertita in "X-Men: secondo avvento" quell'ottimo albo a più mani con la storia di Hope, la messia mutante che, a mio parere, va letto per poi poter assaporare meglio AvsX, e capire le ragioni di Ciclope, anche se sembra che si comporti in maniera insensata nei primi albi. Ciclope assomiglia sempre di più ad un freddo e calcolatore supercriminale, piuttosto che al super-precisino a cui eravamo abituati.
Staremo a vedere.
Interessante è anche il cambiamento di prospettive di Cap nei confronti di dei mutanti. Nelle ultime pagine si capisce che è in arrivo un radicale cambiamento nella formazione dei Vendicatori (Havok, Rogue, Bestia?).
E adesso dobbiamo solo aspettare la "Rivoluzione" che ci sbandiera la Marvel. Se ne riparlerà a breve.